Il Palazzo a processo

Siamo tutti e tutte Nuovo Cinema Palazzo

Oggi, 3 ottobre 2017, si apre il processo penale per la liberazione del Nuovo Cinema Palazzo. Sono trascorsi più di sei anni dalla pacifica riappropriazione dello storico teatro da parte di centinaia tra cittadini, movimenti e lavoratori dello spettacolo.
Oggi dodici persone – abitanti del quartiere, artisti, persino figure appartenenti alle istituzioni locali – si vedono imputate per quell’ atto di ribellione civile all’ ennesimo tentativo di speculazione nel cuore del bistrattato quartiere di San Lorenzo.
Quello che, nella totale assenza di una pianificazione territoriale e in aperta violazione delle norme urbanistiche e dei regolamenti di polizia, avrebbe dovuto trasformarsi in un tempio del gioco d’azzardo, è diventato invece una fucina di attività culturali e di servizio per il quartiere e per la città. Decine di migliaia di persone hanno in questi anni attraversato lo spazio, che ha ospitato e prodotto centinaia di eventi tanto di rilievo locale quanto di respiro internazionale ed è divenuto punto di riferimento per comitati, associazioni, gruppi sportivi, famiglie e singoli cittadini.
La legittimità dell’azione collettiva che ha portato alla sottrazione del teatro alle grinfie della speculazione e del degrado per restituirla a forme sane e lungimiranti di socializzazione e produzione culturale
, è stata anche sancita dal Tribunale Civile di Roma, che nel 2012 negava il reintegro in possesso dello stabile alla società Camene Spa, soggetto affittuario e responsabile del progetto del casinò. Recita così la sentenza: “[…]si deve rilevare che l’interesse alla base dell’azione dimostrativa consistente nell’occupazione dell’edificio è di natura politica, non patrimoniale o egoistica: i dimostranti, che ancor oggi occupano l’immobile, contrastano la destinazione che la società ricorrente vorrebbe imprimergli, rivendicando la conservazione della tradizionale vocazione “culturale” dell’ex Cinema Palazzo” (oggi Nuovo Cinema Palazzo).

Nella desertificazione generalizzata della città, attanagliata dai meccanismi della rendita immobiliare, dalla mercificazione della cultura e dall’estetica del decoro, il Nuovo Cinema Palazzo è stato e continua ad essere una della poche oasi di costruzione di forme di solidarietà, democrazia e co-produzione partecipata. Al consumo del territorio e all’approccio consumistico ed elitario dell’offerta culturale nella città di Roma contrapponiamo l’uso aperto e trasversale delle risorse e degli spazi culturali, l’accessibilità degli stessi, la pluralità ed eterogeneità delle produzioni. Mentre sono sempre più numerose le ordinanze in materia di decoro e sicurezza urbana che mortificano il vivere collettivo, mentre vengono legittimati prefetti, questori e sindaci a coordinarsi per il controllo dei territori e per l’ordine pubblico in nome della pulizia e della decenza – e quindi della convenienza – ignorando spesso diritti umani e costituzionali, noi proponiamo un’alternativa nella quale si riconosca una comunità inclusiva e solidale, fatta di intrecci e relazioni che operano per la cura di un luogo comune sottratto alla più becera speculazione.

Le pratiche, gli impulsi e i desideri che agitano il Nuovo Cinema Palazzo sono a sostegno di cause che superino il confine del singolo e dell’individuo: la libera fruizione dell’arte performativa, teatrale, musicale e cinematografica che attribuisce a tali ambiti un linguaggio comune e sociale è il raggiungimento del godimento della cultura e di ogni sua forma espressiva ed artistica, che è tanto un bisogno antropologico quanto un diritto fondamentale. Vi è la messa in condivisione degli spazi per la realizzazione di assemblee, dibattiti e festival in grado di offrire strumenti di crescita culturale e di autodeterminazione. La gestione collettiva dello spazio, fisico e non, rompe i meccanismi di gerarchia e verticalizzazione dell’organizzazione politica: piuttosto che una direzione artistica si preferisce un’assemblea orizzontale e aperta; alla quantità e alla categorizzazione del pubblico preferiamo ricerca, sperimentazione e creatività. Quando gli spazi e i tempi dell’arte sono asserviti al potere e al denaro, l’esigenza è quella di lottare contro tale speculazione rivendicando come necessari luoghi di libertà e autonomia.

Ciò che si mette sotto accusa è la resistenza e la forza con le quali l’esperienza del Nuovo Cinema Palazzo prosegue la lotta politica e culturale. Processare dodici persone individuate casualmente tra le infinite soggettività che hanno speso un pensiero, una lacrima, un sorriso, per edificare la fragile e affascinante alternativa che è il Nuovo Cinema Palazzo, è un atto senza senso che nulla racconta della realtà di questi anni, nel vano tentativo di personalizzare sul piano penale l’agire di una comunità fluida e continuamente cangiante. La rivendicazione di questo percorso si firma con le migliaia di volti che gli danno vita ogni giorno, con le poliedriche biografie che compongono il vissuto di una realtà aperta al territorio e alle sperimentazioni, con la voce moltitudinaria di una città che non si arrende a soccombere alle logiche del cemento e della messa a valore commerciale delle proprie risorse, alla negazione e monetizzazione dei diritti che le vengono sistematicamente negati e sottratti.

NUOVO CINEMA PALAZZO

La seconda puntata:
Giù la maschera!

Contributi dei compagni di viaggio:
Libera Repubblica di San Lorenzo
DinamoPress

1 comment on “Il Palazzo a processo”

Leave A Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *