L’ arte del Comune

Angelo Mai, Cinema Palazzo e Teatro Valle Occupato  invitano tutti all’incontro all’interno di Short Theatre

e allo spettacolo “Where” dei Motus

Venerdì 14 ore 16 al Centro di produzione culturale “La Pelanda”

Piazza Orazio Giustiniani 4


   

L’arte del comune

Incontro con Angelo Mai Altrove|Nuovo Cinema Palazzo|Teatro Valle Occupato

Il nuovo lavoro dei Motus W. 3 atti pubblici_Where nasce da una relazione di complicità tra la compagnia e le realtà collettive di Angelo Mai Altrove, Ex Asilo Filangieri, Macao, Nuovo Cinema Palazzo, Sale Docks, Teatro Valle Occupato. Una complicità che diviene una prima forma di collaborazione, un processo di creazione immerso nel presente e in ciò che vi accade.
L’anteprima a Short Theatre è per noi occasione per restituire lo sguardo.
Angelo Mai, Cinema Palazzo e Teatro Valle Occupato invitano ad un incontro aperto per raccontare i progetti futuri e quello che sta nascendo a Roma: piccoli fuochi di rivolta culturale per reagire a politiche istituzionali sempre più miopi e lontane dai bisogni del teatro, del cinema e della danza. Per condividere con altri – artisti, compagnie, operatori, spazi – il cantiere aperto di un progetto artistico comune.
Da decenni in Italia le sperimentazioni più interessanti si sviluppano in luoghi distanti dai circuiti ufficiali, dai teatri stabili, dalle istituzioni culturali finanziate e crescono grazie alla passione degli artisti e all’attivismo di molti. Ma qualcosa sta cambiando. Quest’attività invisibile prende voce e si fa spazio, corpo, istituzione governata collettivamente. Non ci interessa più stare a margine del sistema, nutrirlo di lavoro e creatività non riconosciuti – vogliamo mettere al mondo un sistema teatrale e artistico radicalmente nuovo, basato sulla cooperazione tra le nostre esperienze, lo scambio continuo di saperi e relazioni, l’attivazione di economie differenti. Per inventare nuovi linguaggi e interrogare la città. Ci piacerebbe farlo assieme ai tanti che in quest’anno a Roma si sono attivati per rendere concreta un’alternativa al deserto culturale esistente. Un primo incontro d’inizio autunno, partendo dalle esperienze in corso e sperimentando un modo per fare assieme. Iniziamo a prendere la rincorsa.

Motus
W. 3 atti pubblici – Where

concept Daniela Nicolò, Enrico Casagrande, Silvia Calderoni
regia Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
partecipano Enrico Casagrande, Silvia Calderoni, Marco Baravalle, Ciro Colonna, Giorgina Pilozzi, Camilla Pin, Laura Pizzirani, Chiara Colasurdo
in collaborazione con Angelo Mai Altrove Roma, Ex Asilo Filangieri / La Balena Napoli, Macao Milano, Nuovo Cinema Palazzo Roma, Sale Docks Venezia, Teatro Valle Occupato Roma
suono Massimiliano Rassu
video Aqua-Micans Group
produzione Motus_Making The Plot 2011-2068 con Centrale Fies-Dro

Tenere gli occhi aperti e reagire ai fatti come lupi nella foresta, veloci, senza lasciare tracce, avventurarsi soli, fuori dal branco, o muoversi in gruppo come corpo solo… Costruire rifugi, spazi-altri da cui osservare e, nell’imprevedibile, congegnare nuovi approdi, per re-situare l’oggi e immaginare fosforescenti Domani.
Nel viaggio verso “animale politico”(debutto previsto nel maggio 2013) Motus apre un fronte allargato e visionario di osservazione, per “collezionare” immaginifiche proiezioni del “Domani che fa tutti tremare”, saettando nell’intricato panorama di scrittori, filosofi, artisti, attivisti, fumettisti e architetti che hanno immaginato (e provano ancora a immaginare) il Futuro Prossimo Venturo. Dalle visioni storiche e cyberpunk, a paesaggi del tutto ipotetici descritti dai vari collaboratori-ospiti del progetto.
Il futuro, inutile dirlo, è un posto pericoloso da frequentare, fittamente minato
e con la tendenza ad azzannarti i polpacci a tradimento mentre ti ci inoltri.
James Graham Ballard, Tutti i racconti 1956-1962, Fanucci Editore, Roma, 2003
Si tratta di un excursus che abbiamo sottotitolato Incontri con uomini, donne e romanzi straordinari, articolato in diverse azioni performative e laboratori-residenze (Mucchio Misto Workshop) in varie città europee e nordamericane.
E’ verso dove “c’è qualcosa che rompe l’ordine”, che anela al cambiamento, che abbiamo deciso di spostarci con questa ulteriore avventura teatrale, inaugurata dal confronto con lo sguardo di una artista e attivista anarchica come Judith Malina, ostinata pacifista che tanto ha visto e vissuto. Con “The plot is the revolution” (luglio 2011) abbiamo scavato nella sua biografia, quasi in forma di intervista, per riflettere sui fatti e le trasformazioni del qui e ora di riflesso al vento di rivolta che, NOW, sta attraversando tutto il pianeta.
W. è iI secondo movimento, da inscrivere nel progetto Making the Plot: la parola inglese plot significa carta, mappa, diagramma e anche trama, sintesi del contenuto di un testo o di uno spettacolo… ma è anche strategia, complotto, attività volta al conseguimento di un qualche fine.
W. è nato per il Festival di Dro, nel Luglio 2012, come evoluzione della performance presentata a termine della residenza a Les Subsistances di Lione dell’aprile 2012 nell’ambito del ” Projet ça tremble !” … E si è complicato fratturandosi in tre diversi momenti della stessa giornata: Where, When e Who.
I tre avverbi/titoli non sono seguiti dal question mark, restano sospese evocazioni di tempi, spazi e individualità. Sono 3 Atti-esperimenti scaturiti da un’unica irrequietezza: qual è la prefigurazione futura che più ci intimorisce?
Le risposte emerse sono tante, ma tutte con un fulcro comune: il controllo, la riduzione materiale o surrettizia della libertà (politica e artistica). Da questa riflessione sul “controllo dei corpi”- e sulle strategie di elusione – trae impulso il percorso futuro verso “animale politico”.
Where: un Atto-assemblea edificato da testimonianze e slanci utopici di una moltitudine di artisti/attivisti/amici che stanno facendo rete nel mutamento e tentano l’invenzione di un nuovo lessico. Alcuni sono attori, altri curatori… tutti hanno oltrepassato la linea decidendo di dedicarsi a tempo pieno a nuovi luoghi interstiziali dentro le città: spazi “liberati” o “diversamente gestiti” con cui dialoghiamo da tempo: eterotopie danzanti. Proviamo a “mettere in scena” il dialogo con chi sta trasformando questi luoghi, che ci hanno più volte ospitato, per aprire una finestra sul processo fragile, ma ostinato, in atto in tutto il territorio italiano, che vede il proliferare di nuove forme rizomatiche di auto-organizzazione: tentativi di fuoriuscita dalle solite dinamiche conservative della cultura. In un certo senso questo è per noi un successivo “Incontro con uomini e donne straordinari”, dopo “The Plot is the revolution” con Judith Malina del 2011… E’ il propagarsi dell’esplorazione con le persone che hanno fatto scelte radicali di impegno, che hanno deciso di “fare della propria vita un’opera d’arte”, di riproblematizzare in permanenza la propria esistenza per farne terreno di sperimentazione e conflitto.
When: un Atto-solitario, un serrato contraddittorio fra regista e attrice sulla libertà scenica, sulla dicotomia tra interno ed esterno, movimento e controllo, inottemperanza e obbedienza, anche di riflesso al controverso proliferare di apparati di sorveglianza, di “digitalizzazione ossessiva” degli spazi pubblici (e privati). Enrico Casagrande, uno dei due registi di Motus, siede di schiena al computer. Apre una pagina bianca, un Nuovo Documento Vuoto, con il tremore e timore che ogni nuovo cominciamento implica… La perdita di controllo sul proprio tempo, sul proprio spazio, sul proprio corpo… sono i prodromi di tanta fantascienza distopica. Abbiamo iniziato una ricerca sugli apparati di sorveglianza, dalle camere di controllo ai sistemi di rilevamento delle intenzioni “criminali” o sospette, trovando migliaia e migliaia di pagine internet di pubblicità su sistemi di sicurezza sempre più avanzati e fantascientifici… Ed è vero: il domani è già qui. Abbiamo deciso di iniziare un esperimento, che qui è ancora un prototipo, ma prelude e preannuncia sviluppi futuri. Un regista e un’attrice sul palco, gli occhi del pubblico e l’ “oscuro scrutare” di una camera di sorveglianza.
Dove. Sono. Io. E Quando? P.K. Dick e Michel Foucault ci stanno indicando la strada.
Who: un Atto-corale notturno, dove performer e spettatori si confondono in una quasi-danza orgonica… Contatto e con-fusione. Tutti possono essere, se lo vogliono: si tratta di prove di mimetismo per eludere le sorveglianze.
Il mio corpo, in effetti, è sempre altrove, è legato a tutti gli altrove del mondo e, in verità, è altrove rispetto al mondo. E’, infatti, intorno a lui che le cose si dispongono, è rispetto a lui – e rispetto a lui come rispetto a un sovrano – che ci sono un sopra, un sotto, un destra, una sinistra, un avanti, un indietro, un vicino, un lontano. Il corpo è il punto zero del mondo; laddove le vie e gli spazi si incrociano, il corpo non è da nessuna parte: è al centro del mondo questo piccolo nucleo utopico a partire dal quale sogno, parlo, procedo, immagino, percepisco le cose al loro posto e anche le nego attraverso il potere infinito delle utopie che immagino. Il mio corpo è come la Città del Sole, non ha luogo ma è da lui che nascono e si irradiano tutti i luoghi possibili, reali e utopici.
Michel Foucault , “Le Corps utopique”, 
Conférence radiophonique sur France-Culture, 1966

W: Reflecting on Today to imagine phosphorescent Tomorrows. What is the future prefiguration that most scares us? Attempting an answer, the stage breaks into 3 Acts. Motus is weaving a new plot towards next show “animale politico” (May ’13).

Motus 
Fondato nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò ha sempre scolpito i propri progetti agendo e reagendo, come carta di tornasole, ai fatti –piccoli e grandi – del quotidiano, nutrendosi delle contraddizioni del contemporaneo, traducendole, facendone materia attiva di riflessione e provocazione. Per la compagnia Motus non ci sono confini, nessuna frontiera tra paesi, momenti storici o discipline, non c’è separazione tra arte e impegno civile. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo, lavorano per mescolanze di formati espressivi, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti, ferite dell’attualità. Dopo la quadrilogia del progetto “Syrma Antigones”, che ancora prosegue la fortunata tournée che ha già toccato molte città europee, il Nord e Sud America, il Canada e l’Australia, con il progetto “Making the plot 2011>2068” apre un fronte di osservazione sul Futuro Prossimo Venturo. Il lavoro di tessitura della nuova trama continuerà con altri Atti Pubblici e workshop, per coagularsi nello spettacolo “animale politico” che debutterà nel maggio ’13 con diverse collaborazioni in divenire: gli spazi indipendenti della rete italiana che partecipano alla performance Where e il sostegno di Ert di Modena insieme al Theatre de La Villette Paris(F), Vooruit Ghent (Belgium), Reims Scène d’Europe(F), Festival delle Colline di Torino, Dro Festival, Festival Actoral e Marseille-Provence 2013 European Capital of Culture(F), La MaMa New York (USA) e numerosi altri partner in definizione.

1 comment on “L’ arte del Comune”

  1. wedding places Rispondi

    After looking at a handful of the blog articles on your blog,
    I seriously like your way of blogging. I book
    marked it to my bookmark site list and will be checking back soon.
    Please visit my web site as well and tell me what you think.

Leave A Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *