vecchie e nuove precarietà

Lunedì 7 maggio dalle 16,00 alle 19,00  ospitiamo

Assemblea Fiom di Roma e del Lazio

di delegate e delegati, giovani metalmeccanici/che

con studenti,  precari,  disoccupati ed inoccupati

Per un futuro di diritti e lavoro

 Le politiche di austerity in tutta Europa destrutturano i diritti, i salari, il welfare, offrendo al mercato di fare profitto su tutto, dal lavoro, all’istruzione, dalla sanità ai beni comuni. La democrazia è sempre più limitata, il ricatto occupazionale e salariale rende le persone sempre più ricattabili e meno autonome.

Scioperi e manifestazioni in Italia, ma anche in Europa, parlano di un dissenso diffuso. Cresce la consapevolezza che gli interventi del Governo sulle pensioni, sulla fiscalità ed oggi sul lavoro, peggiorano le condizioni di vita per oggi e per il futuro. Crescono disoccupazione ed inoccupazione, si moltiplicano i licenziamenti anche a Roma e nel Lazio,i salari calano mentre la ricchezza si polarizza nelle mani di pochi, viene imposta una “riforma” del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali che rende ancor più precario il lavoro e le sue condizioni. La scelte del Governo e della sua maggioranza di smantellare l’art. 18 dello Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, spacchettandone le motivazioni e trasformando il reintegro in un miraggio e non più un diritto in capo ai lavoratori, è il ritorno della sudditanza nei luoghi di lavoro.

Così la precarietà, e quindi il ricatto e la concorrenza al ribasso tra lavoratori e lavoratrici, vengono estesi a tutto il lavoro dipendente affermando il pieno comando dell’impresa e rendendo l’incertezza la condizione permanente delle persone.

Occorre riunificare i diritti anche a partire dalla differenza dei rapporti di lavoro per opporsi ad un progetto che lascia tutti più soli.

Questo è il significato anche della difesa del Contratto Nazionale, che va riconquistato, reso più  inclusivo, combattendone lo smantellamento in corso anche per via legislativa attraverso l’art.8 di Sacconi.

Si è dato seguito ad una campagna di divisione e contrapposizione tra giovani ed anziani da cui è scaturita la peggior “riforma” delle pensioni nella comunità europea, ed ora con la “riforma” del mercato del lavoro si assiste alla definitiva precarizzazione, sia per chi ha un lavoro a tempo indeterminato, sia per chi è atipico. Anzi le condizioni dei lavoratori atipici peggiorano rispetto alla legislazione precedente. I

I provvedimenti del Governo indicano nei diritti dei giovani, dei lavoratori e dei precari il problema della mancata crescita del paese.

Noi siamo per il cambiamento perchè non si possono conservare condizioni inaccettabili di vita e di lavoro e non si può assistere come se nulla fosse alla crescita della povertà.

La crisi deve essere affrontata in modo completamente diverso. Dobbiamo impedire che la riforma , così come è oggi, raggiunga la fine dell’iter legislativo.

Scioperi, manifestazioni, assemblee pubbliche anche a Roma e nel Lazio devono essere un’occasione di costruire un diverso modo di attraversare la crisi partendo dall’estensione dei diritti, l’art.18 anche nelle imprese sotto i 15 dipendenti, l’introduzione di un reddito minimo che impedisca il ricatto del lavoro legale e illegale che garantisca il diritto alla formazione, per promuovere solidarietà tra le persone, per ricercare un modo di produzione che parta dalla valorizzazione del lavoro e dei beni comuni.


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