Come i pop corn | di S. Lanza e regia di D. Parisi

Venerdì 26 Ottobre 2018 | ore 21.30


Daniele Parisi, dopo due settimane intense di residenza artistica presso il Nuovo Cinema Palazzo, metterà in scena due suoi spettacoli: “Come i pop corn” e “La vita è una beffa” (RIMANDATO)

COME I POP CORN – studio numero 2
di Salvatore Lanza
con Lara Balbo e Salvatore Lanza
regia di Daniele Parisi

Attualmente il progetto è in fase di lavorazione; l’idea è quella di svilupparlo in uno spettacolo teatrale.
Il corto teatrale durerà quaranta minuti circa.

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• Sinossi •
Una storia d’amore. La nascita di un amore e il sogno di un futuro
fantastico. Insieme. Il primo bacio, il matrimonio, dei figli. Poi la neve, un albero, una macchina distrutta. Mai dare niente per scontato. Dio non è mai esistito. Forse.

• Note di regia •
Lanza è un rivoluzionario, a suo modo lo è.
Lo ammetto, ho fatto molta fatica a prendere in mano questo testo.
La colpa è la mia. Per anni, non tantissimi a dire il vero, non ho fatto altro che tentare di raccontare – da scrittore di scena e saltimbanco – le meschinità, le storture, i vizi, le oscenità dell’uomo. Lanza in questo è più coraggioso di me.
Lui non ha paura della retorica, se ne frega che il mondo va da un’altra parte. Non gli interessa essere cool, politicamente scorretto, non gli interessa la moda. Si mette lì e racconta una storia d’amore dove incredibilmente nessuno si tradisce o si fa lo sgambetto, o mente, o per meglio dire, prende in giro se stesso. Racconta di due esseri umani che – con tutta la fatica che ne consegue – si prendono cura l’uno dell’altra, e lo fa con grazia e leggerezza. Nella società rovinosamente liquida in cui ci troviamo, prendersi cura di un essere umano è un atto d’amore talmente grande da superare la retorica e diventare rivoluzionario.
Partendo da un corto teatrale di circa venti minuti, portato in scena all’interno della rassegna Short Lab, ci siamo messi di nuovo a scrivere tutti insieme (io e attori) sulla scena, tentando di ampliare il tutto senza tradire le premesse iniziali. Lo spazio è vuoto, ci aiuta il corpo e alcuni elementi scenici che si trasformano via via, giocando come fanno i bambini, con semplicità.

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