Baqa: due storie zen

1. Ogni mattina due donne si avvicinano a un muro. Un soldato le ferma e le fa attendere per ore prima di farle passare dall’altra parte. Solo a questo punto, le due donne possono raggiungere la scuola dove insegnano e lavorare con i loro studenti.

Un giorno, una delle due donne prende il soldato per il colletto e gli urla in faccia: “Perché ogni mattina ci fai attendere per ore prima di farci passare dall’altra parte?”.

Il soldato rassetta la sua uniforme e spiega: “Signora, sono ebreo, ma conosco i costumi degli arabi, dei musulmani. Io sono un uomo e voi siete donne: non posso toccarvi. Ecco perché ogni mattina vi faccio controllare dal cane. Ma lo vedete anche voi, ora sta dormendo. Bisogna aspettare che si svegli”.

 2. Un uomo di West Baqa si sposa con una donna di East Baqa. Qualche mese dopo essersi insediata nella casa del marito, la donna attende un figlio, mentre dalla finestra può osservare degli uomini che costruiscono un muro. Quando il figlio nasce, il muro è terminato. Il padre della donna, che abita a soli 80 metri dalla figlia, desidera più di ogni altra cosa andare ad abbracciare il suo nipotino. Tuttavia, non gli è concesso attraversare il muro che lo separa dalla casa dove la figlia vive. Il padre della donna, allora, fa richiesta formale di un permesso all’autorità competente, ma l’autorità la respinge; invia un’altra richiesta che di nuovo viene respinta e un’altra ancora che ancora non viene accettata.

L’uomo sale su un’auto e si dirige a Gerusalemme, dove il muro ancora non passa, da qui raggiunge Jenin e, finalmente, West Baqa, dove abita la figlia. Una volta abbracciato il nipotino, risale sull’auto e si dirige a Jenin, da qui raggiunge Gerusalemme e, finalmente, East Baqa, dove si trova la sua casa.

L’uomo ha percorso 500 chilometri, anche se vive a 80 metri dalla figlia.

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