San Lorenzo non è un vuoto da colmare

Veniamo a conoscenza del progetto “Louder than bombs – San Lorenzo 1943/2013”, un worskshop su ricostruzione, completamento e nuova edificazione a San Lorenzo, patrocinata dal III Municipio, promossa dall’associazione Stone Academy.
L’iniziativa sarà inaugurata mercoledi 3 aprile alle 12.00 presso la Facoltà di Ingegneria a San Pietro in Vincoli, con la partecipazione del Presidente del III Municipio Dario Marcucci, lo stesso che nell’ultimo anno ha permesso, per noncuranza colpevole e connivente, che il territorio di San Lorenzo venisse lacerato, dando il via libera a 12 progetti di speculazione edilizia che incombono sui “vuoti” del quartiere, ignorando e scavalcando le richieste e le proposte dei cittadini di San Lorenzo per una pianificazione del quartiere partecipata e condivisa.
L’assenza di coinvolgimento dei cittadini di San Lorenzo è tale che il Nuovo Cinema Palazzo figura a nostra insaputa come sede operativa del workshop che si terrà dal 10 al 13 aprile.
Ben vengano i workshop, ben vengano le giornate di studio interuniversitarie, ben vengano i giovani studenti che prendono in esame un quartiere che porta le ferite e i vuoti della memoria del suo bombardamento.
Ma più forte delle bombe non sarà tanto la creatività messa in campo dagli studenti che parteciperanno al workshop, quanto il silenzio dell’amministrazione e la prepotenza dei costruttori, le concessioni edilizie del IX Dipartimento, che, come le bombe, continuano a ferire il territorio.
La Casa della Memoria è ancora uno scheletro all’angolo di via dei Dalmati, nel cortile interno di Via dei Sardi 51 si costruisce un mostro di cemento armato, la vetreria Sciarra, altro pezzo di quartiere “accaparrato” dall’Università, è stata “valorizzata” grazie all’intervento dei cittadini, le ex Fonderie Bastianelli si prospettano come il prossimo scempio mascherato da progetto di recupero e valorizzazione.
Ben vengano le iniziative come “San Lorenzo Multinetwork”, ovvero la creazione di un polo aggregativo per i giovani e polo informativo per i cittadini del Municipio III, su iniziativa del Presidente del III Municipio Dario Marcucci. Sarà pura coincidenza che l’inaugurazione di questo polo avvenga proprio durante il periodo di campagna elettorale?
I cittadini de La Libera Repubblica di San Lorenzo non accettano ulteriori progetti di riqualificazione e di edificazione del quartiere calati dall’alto, non accettano, ancora una volta, l’assenza di coinvolgimento nella pianificazione di un territorio che abitano, curano e difendono quotidianamente.
San Lorenzo non risponde alla descrizione che ne dà il progetto promosso da Marcucci: San Lorenzo non è un vuoto da colmare. San Lorenzo non è un divertimentificio o uno studentificio, San Lorenzo non è un luogo da “rivitalizzare”. San Lorenzo è un laboratorio vivo di elaborazione, discussione, progettazione e creazione di un nuovo modello di cittadinanza e di autogoverno del territorio. San Lorenzo non resta in silenzio a guardare:
In risposta alla cattiva gestione del III Municipio da parte dell’amministrazione e del suo Presidente, I cittadini di san Lorenzo si sono costituti il 16 marzo 2013 nei Circoli di progettazione partecipata de La Libera Repubblica di San Lorenzo, per decidere insieme del futuro del quartiere, nel rispetto del territorio, della sua memoria e dei suoi abitanti.
Non accettiamo che sul futuro di San Lorenzo si faccia campagna elettorale. Il futuro di san Lorenzo si decide insieme, a partire dalle esigenze, dalle proposte, dai progetti dei cittadini.
Appuntamenti:
Mercoledi 3 aprile ore 12.00 presso la Facoltà di Ingnegneria, Via Eudossiana 18
https://www.facebook.com/LouderThanBombsSanLorenzo19432013
http://loudthanbombs.wordpress.com/

Giovedì 4 aprile ore 11.00, Via dei Campani, 77 Presentazione dello Spazio
San Lorenzo Multinetwork”: polo aggregativo per i giovani e polo informativo per i cittadini del Municipio III
http://www.neapolisroma.it/?q=content/San-Lorenzo-Multinetwork-molto-pi%C3%B9-di-una-palestra

Giovedi 5 aprile ore 19.00, Nuovo Cinema Palazzo
si riuniscono I Circoli de La Libera Repubblica: i cittadini progettano insieme il quartiere.
http://liberarepubblicasanlorenzo.wordpress.com/

6 comments on “San Lorenzo non è un vuoto da colmare”

  1. vincenzo Rispondi

    Sono l’architetto Ramires, tutor di uno dei corsi di laurea patrocinatori dell’evento in questione.
    Premetto che il mio contriuto è stato e sarà esclusivamente tecnico ma pur non essendomi accupato di questioni amministrative e politiche, essendo informato dei fatti, non posso non esprimere la mia personale opinione in merito.
    L’uso della pietra come materiale da costruzione è una realtà storica e contemporanea; sebbene si tratti di una risorsa non rinnovabile è un materiale da costruzione riciclabile ed inerte ed è fondamentale che il livello di preparazione degli addetti del settore sia massimo a riguardo. Se è vero che la fiera e l’organizzazione dell’evento marmomacchine siano lontani dall’essere degli enti benefici, è altrettanto vero che la stone academy non è altro che una rete che unisce i migliori poli scientifici del settore e per sua unica natura risulta banale ed evidente che possa occuparsi unicamente di ciò.
    Il terzo municipio non è stato promotore di nulla, è stato da noi coinvolto per fornire eventuali locali, assistenza, materiale assieme al dipartimento del turismo del comune e conferire ufficialità istituzionale all’evento; anzi, saremo noi a dare al municio ed al comune di Roma i risultati del nostro lavoro, svolto in totale autonomia ed onestà intellettuale.
    Prendendo come punti fissi il fatto che un workshop sulla pietra sarebbe stato fatto come altri anni, ci tengo a precisare che la scelta di San Lorenzo è stata esclusivamente nostra e fortemente voluta per coniugare l’amore e la conoscenza del territorio ad un grande evento, per far conoscere questa zona fuori dai circuiti turistici a ragazzi di tutto il paese, per tirare fuori dei progetti che mostrino che le alternative possibili sono tante, tutte di ottima qualità e se ci riusciremo anche visibili. Se riusciremo nel nostro lavoro, la rosa di scenari migliori sarà ancora più ampia di quanto non sia. Avevamo anche preso dei contatti preliminari col cinema Palazzo ma la “Pachidermicità” dell’organizzazione non lo ha reso possibile; avevamo in mente il “quartiere” prima di qualsiasi alra cosa. Veramente ci avete scambiato per Caltagirone o Papillo? Io lavoro in vetrina a via degli Aurunci dalla mattina alla notte, passo da anni i 3\4 della mia vita a San Lorenzo. Conosciamo una per una le signore col carrello della mattina e togliamo dagli scooter le bottiglie di birra alla notte… Alcuni di noi hanno fatto tesi di laurea e dottorato su San Lorenzo, comunità di quartiere e vi posso assicurare che in nessuno di questi casi sono state progettate delle palazzine, edificate piazze o cortili. La pietra è solo un materiale da costruzione a cui, per i motivi già detti, non possiamo rinunciare ma sarà solo questo; se mai vedrete delle abitazioni saranno case per studenti o utenze con esigenze particolari. Nel nostro corso di laurea stiamo facendo progettare, quest’anno, agli studenti un centro civico attorno e non sopra la “casa della memoria” e l’anno passato si trattava di laboratori artistici ed artigianali.
    Lezioni americane ci parla di “testi” e secondo Derrida, l’architettura è un testo ed esiste solo il testo… ne siamo consapevoli.
    Se ci contattate vi aspettiamo ai seminari ed ai laboratori stessi; i lavori vi piaceranno.
    Stiamo dalla stessa parte, non strumentalizzateci contro il municipio ed il comune!!!
    Vincenzo

    • salavittorioarrigoni Rispondi

      Gent.le Arch. Ramires,
      grazie per la mail, e per la risposta, proprio quella che in tanti anni è mancata in tanti anni a San Lorenzo: risposte, interlocuzione, scambio di idee rispetto a progetti condivisi sul futuro di quartiere.
      Saremmo felici di poter operare la distinzione che auspichi, tra gli studiosi e l’amministrazione municipale. Sarebbe dovuta essere quest’ultima a ricercare un coinvolgimento di chi il quartiere lo abita e lo ha a cuore. Il progetto è indubbiamente interessante e avremmo piacere di conoscerlo meglio.
      Quello che noi in quanto cittadini non concepiamo è scoprire un progetto di questo spessore per il nostro quartiere, anche se solo a livello di ideazione e progettazione, per caso su facebook. Noi abbiamo avviato un percorso di creazione di strumenti di progettazione partecipata del quartiere che sta dando buoni frutti. Sarebbe buono confrontarci su questo direttamente, senza passare per l’intermediazione di quelle istituzioni che in in questi anni hanno permesso l’avvio di progetti di speculazione edilizia e non solo deleteria per l’equilibrio del quartiere.
      Ci dispiace molto che la comunicazione non sia passata, purtroppo a volte questo è un limite della nostra organizzazione collettiva.
      Avremmo piacere a ragionare insieme a voi, saremmo felici di confrontarci apertamente e collaborare con voi su eventuali progetti per San Lorenzo.
      Il nostro intento non è assolutamente quello di attaccare il lavoro, lo studio, la conoscenza, il laboratori, e la progettualità rispetto a San Lorenzo. Anzi di questo non possiamo che rallegrarci, e faremo il possibile per incentivare iniziative di questo tipo.
      Semplicemente non accettiamo che su questo si faccia campagna elettorale.
      A presto.

      • salavittorioarrigoni Rispondi

        Ti/vi aspettiamo ai tavoli de La Libera Repubblica di San Lorenzo Giovedì 4 Aprile dalle ore 19

  2. vincenzo Rispondi

    in relazione al workshop trattasi refuso eliminato e cmq eravate stati contattati, ben informati ed eravate felici di collaborare nonostante la cosa non si sia concretizzata insieme

  3. Marco Ferrero Rispondi

    Salve sono il prof. Ferrero, docente del corso cui fa capo l’organizzazione dell’iniziativa universitaria. A quanto ha già scritto l’arch. Ramires, che condivido pienamente, devo soltanto aggiungere che la municipalità non è stata il punto di partenza del workshop ma un interlocutore che abbiamo cercato con il preciso scopo di coinvolgere la cittadinanza su quanto veniva proposto. Se poi la comunicazione non è passata e se soltanto oggi abbiamo potuto avere un comunicato stampa questo non è certamente dipeso da noi. Non confonderei l’amministrazione municipale, che ha il compito di rappresentare le esigenze e i problemi del proprio territorio, con gli amministratori, sul cui operato ovviamente ognuno è libero di pensare ed esprimersi. In altre parole attraverso il III municipio si voleva proprio arricchire quella che comunque nasce e resta un’esercitazione universitaria, cercando un collegamento con la realtà del quartiere e di chi lo vive. A questo punto, preso atto che evidentemente esistono problemi e punti di vista molto differenti da quelli che la stessa municipalità potrà esprimere, non vedo nulla di male – anzi, riterrei estremamente positivo – che tali posizioni siano espresse agli studenti, purché questo possa avvenire nelle forme e nei modi adatti alla circostanza che – e su questo voglio essere estremamente chiaro – non è minimamente elettorale ma esclusivamente scientifica e formativa.

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