Laboratorio Teatrale: Da Oggetto A Soggetto

DA OGGETTO A SOGGETTO
Laboratorio teatrale negli spazi d’arte liberata

Liberamente innestato su Amleto di W. Shakespeare
condotto da InBalìa, Compagnia Instabile
Marco Cacciola, Michelangelo Dalisi, Francesco Villano.

Nuovo Cinema Palazzo
dal 17 al 22 dicembre 2012
ore 10,30 – 18.00

IMPORTANTE: per esigenze della compagnia il 17 dicembre il laboratorio partirà alle ore 15:00

Questo tempo è scardinato. Oh maledetto destino,
che mai io sia nato per rimetterlo in sesto!
Amleto, atto I scena V

CHI
Rivolto ad attori, danzatori, collaudatori, aspiranti, simpatizzanti, pubblico, uditori, autori, lettori e chiunque abbia nell’animo di volersi mettere in gioco, giocando con il testo che più di ogni altro parla degli uomini e della loro umanità e con i luoghi in cui si sta cercando di ricostruirla.

PER PARTECIPARE
Inviare la richiesta di partecipazione (entro sabato 15 dicembre) a laboratoricinemapalazzo@gmail.com, con una breve presentazione di sé e del perché si è interessati a questo percorso, in poche parole e senza cercare di essere originali a tutti i costi, specificando due personaggi dell’opera che si vorrebbero indagare (escludendo Amleto, ovviamente).

Ai partecipanti (max 15 persone) si richiede di

> leggere tutto il testo, si consiglia la traduzione di Alessandro Serpieri, edizioni Marsilio.
> imparare a memoria il monologo “Essere, o non essere”, atto III scena I, trad. di A. Serpieri.
> versare una quota di complicità di 1 euro all’ora + una quota per l’assicurazione,
per un totale di 50 euro per l’intera settimana, per sostenere le spese.

COME
Il laboratorio è un percorso intensivo di circa 40 ore, articolate su 6 giorni con un impegno di circa 7 ore al giorno. Il lavoro di ricerca sarà costruito su due modalità: il cammino del singolo e l’incontro del collettivo.
La partecipazione e il coinvolgimento passano infatti da tre livelli:
partecipanti > un gruppo definito e sempre presente, che permetta sia il lavoro individuale che d’insieme;
uditori > in numero illimitato, con la libertà di seguire alcune ore al giorno e, volendo, interagire;
cittadini > potenzialmente l’intera città, libera di partecipare alla presentazione dell’esito.
A tutti i livelli intendiamo far scoprire, e ri/scoprire noi stessi, cosa significhi varcare quella soglia, entrare in quel luogo della sperimentazione e in quello spazio fisico, alla ricerca di una consapevolezza politica oltre che poetica. Di un atto di responsabilità.

La (rap)presentazione sarà strutturata in modo che chi assista debba attivarsi per cercare i
personaggi, spostandosi fisicamente e ri/scoprendo il luogo, il suo fascino e il suo significato. Sarà il punto di confronto concreto del progetto con il pubblico e alternerà momenti individuali e corali, poiché è sulla potenzialità di ognuno che si regge la reale forza del gruppo.

COSA
Shakespeare scrive il suo dramma più famoso in un momento di smottamento di tutte le certezze che, fino al XVII secolo, hanno guidato l’uomo. La scoperta di nuove terre, la riforma protestante, la rivoluzione copernicana: le regole non valgono più, l’ordine gerarchico salta.
The world is out of joint! Il mondo è fuori di sesto, dice Amleto.
Egli incarna perfettamente il travaglio della crisi di conoscenza contemporanea. La sua coscienza tragica nasce da una percezione: il mondo, simbolo di ciò che si esplora con ragione e sensi, con mente e corpo, non ha più credibilità né un senso che sia umanamente comprensibile. Il suo mondo si divide: ciò che è e ciò che non è. Di fronte a quest’implosione, anche la coscienza si divide: l’uomo d’analisi si perde di fronte all’uomo d’azione. In questo spaesamento si sono rispecchiati artisti e pensatori di ogni tempo.

Una domanda sul valore dell’Arte nella società, nella politica.

Amleto sospende l’azione mentre s’interroga sul senso più profondo della vita e della morte. Rimane solo. E non fa.
E se fossimo noi ad agire al posto suo? Se lo togliessimo dal dramma, letteralmente, per consegnarlo a ogni altro personaggio? Cosa accade quando il personaggio più ingombrante e statico della storia del teatro scompare, lasciando agli altri la possibilità di portare in sé | un po’ di Amleto?
Il riferimento alle esperienze di autodeterminazione di questi ultimi anni in molte città italiane non è casuale.

A GUIDARLI > InBalìa, Compagnia Instabile > Marco Cacciola, Michelangelo Dalisi, Francesco Villano.

Un progetto che concilia formazione, ricerca poetica e coscienza politica.
Un cammino che fisicamente si dispiega lungo tutto il territorio nazionale, che attraversa come in pellegrinaggio la rete degli spazi d’arte liberati.
Un unico grande progetto a cui ognuno contribuisce con quello che è, che può, che vuole.
Un tempo protetto, di formazione e di ricerca. Per accostare la funzione e dimensione sociale del grande teatro alla potenza narrativa della ricerca di linguaggi. Per far convivere l’aspetto formativo con il senso più sincero e profondo del fare teatro.
Un incontro per essere, giocare, mescolare, creare, moltiplicare, azzardare.
Perché cercare di essere interessanti e non unici? Perché cercare di essere indipendenti e non liberi?

2 comments on “Laboratorio Teatrale: Da Oggetto A Soggetto”

  1. Pingback: PICCOLI PEZZI poco complessi | InBalia Compagnia Instabile | Domenica 16 ore 21 | Teatro Valle Occupato

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