CHI DISPREZZA SGOMBERA

Appello per sostenere il Nuovo Cinema Palazzo.
Di seguito il testo e le modalità per inviare una foto o scrivere un pensiero, in fondo il form per contribuire con una firma.


 

Chi disprezza sgombera

La mattina del 23 aprile esce la notizia. Il Nuovo Cinema Palazzo, insieme ad altre ventuno occupazioni abitative e non, è sotto sgombero.
Ma sopra? Al di sopra della notizia che succede? Che abbiamo trovato mai di tanto prezioso dentro questo vecchio palazzetto, che prima era un teatro, poi è stato un cinema, quindi si è trasformato in una sala biliardo e alla fine è rimasto chiuso per anni, a guardare ammutolito Piazza dei Sanniti e il suo traffico? Perché vogliamo tutelarlo ancora, dopo che in un’altra mattina di aprile, otto anni fa, ci entrammo per impedire alla Camene spa di attuare il suo progetto di farne un casinò? Certo, sono ancora vive le ragioni che ci mossero allora, quelle ragioni che si legano all’impatto sociale disastroso che avrebbe comportato l’apertura di una nuova filiera del gioco d’azzardo in un quartiere popolare che era ed è immerso in problemi più grandi di lui, lo spaccio, la droga, la criminalità organizzata, la violenza. Ma come San Lorenzo non è né soprattutto né soltanto quei fenomeni, così quella prima radice della nostra azione collettiva ha germogliato.

E da quel palazzo siamo nati noi. Noi militanti, noi attori più o meno famosi, noi bambini più o meno scalmanati, noi gruppi musicali jazz, swing, electro, punk, rock, rap, blues, noi quartetti d’archi, trio comici, duo malinconici, noi compagnie teatrali contemporanee moderne e classiche, noi cuochi d’improvvisazioni sapienti, noi radioamatori, noi falegnami, idraulici ed elettricisti vagamente amatoriali, noi luciai e tecnici del suono nervosamente raffinati, noi scrittori e noi scribacchini, noi impresari pigri di pulizie mai perfette, noi politici, storici e giornalisti di oggi e di ieri, noi birrai di creste mai saldate, noi chiacchieroni di conversazioni mai finite, noi partigiani, noi staffette, noi architetti di città ideali, noi idealisti di città ben architettate, noi famiglie spalancate, noi solitari spaesati, noi migranti, noi poeti, noi precari, noi in rivolta.
Il Nuovo Cinema Palazzo non ci ha solo contenuti tutti. Gli dobbiamo la vita come comunità, e più che la vita gli dobbiamo ciò che in essa tiene svegli i desideri e le azioni: la libertà. Il mondo, com’è ora, nei suoi tratti tirannici, cupi e disperati, merita di cambiare. E il palazzo, che in ogni momento ci ha insegnato a reclamare quel cambiamento, merita che oggi ci stringiamo intorno a lui.

Vi chiediamo quindi di venire al Cinema Palazzo, di firmare quest’appello e di scattare una fotografia con un cartello di sostegno che porti la scritta “Chi disprezza, sgombera”.
Di tutti i concetti e i sentimenti oggi fomentati dai nostri governanti, ci sembra che il primo da scavalcare sia il disprezzo, quel crepuscolo micidiale che spezza continuamente il legame tra persona e persona.
Reclamiamo la vita di quegli spazi in cui la sofferenza che dal potere viene creata può essere superata.

#ChiDisprezzaSgombera

Per sostenere il Nuovo Cinema Palazzo:

– completa il form seguente con la tua firma
– manda la tua foto alla mail chidisprezzasgombera@gmail.com o pubblicala sul
tuo profilo facebook, taggando il @NuovoCinemaPalazzo

Chi disprezza, sgombera

Ferale, la mattina del 23 aprile esce la notizia. Il Nuovo Cinema Palazzo, insieme ad altre ventuno occupazioni abitative e non, è sotto sgombero.
Ma sopra? Al di sopra della notizia che succede? Che abbiamo trovato mai di tanto prezioso dentro questo vecchio palazzetto, che prima era un teatro, poi è stato un cinema, quindi si è trasformato in una sala biliardo e alla fine è rimasto chiuso per anni, a guardare ammutolito Piazza dei Sanniti e il suo traffico? Perché vogliamo tutelarlo ancora, dopo che in un’altra mattina di aprile, otto anni fa, ci entrammo per impedire alla Camene spa di attuare il suo progetto di farne un casinò? Certo, sono ancora vive le ragioni che ci mossero allora, quelle ragioni che si legano all’impatto sociale disastroso che avrebbe comportato l’apertura di una nuova filiera del gioco d’azzardo in un quartiere popolare che era ed è immerso in problemi più grandi di lui, lo spaccio, la droga, la criminalità organizzata, la violenza. Ma come San Lorenzo non è né soprattutto né soltanto quei fenomeni, così quella prima radice della nostra azione collettiva ha germogliato. E da quel palazzo siamo nati noi. Noi militanti, noi attori più o meno famosi, noi bambini più o meno scalmanati, noi gruppi musicali jazz, swing, electro, punk, rock, rap, blues, noi quartetti d’archi, trio comici, duo malinconici, noi compagnie teatrali contemporanee moderne e classiche, noi cuochi d’improvvisazioni sapienti, noi radioamatori, noi falegnami, idraulici ed elettricisti vagamente amatoriali, noi luciai e tecnici del suono nervosamente raffinati, noi scrittori e noi scribacchini, noi impresari pigri di pulizie mai perfette, noi politici, storici e giornalisti di oggi e di ieri, noi birrai di creste mai saldate, noi chiacchieroni di conversazioni mai finite, noi partigiani, noi staffette, noi architetti di città ideali, noi idealisti di città ben architettate, noi famiglie spalancate, noi solitari spaesati, noi migranti, noi poeti, noi precari, noi in rivolta.
Il Nuovo Cinema Palazzo non ci ha solo contenuti tutti. Gli dobbiamo la vita come comunità, e più che la vita gli dobbiamo ciò che in essa tiene svegli i desideri e le azioni: la libertà.
Il mondo, com’è ora, nei suoi tratti tirannici, cupi e disperati, merita di cambiare. E il palazzo, che in ogni momento ci ha insegnato a reclamare quel cambiamento, merita che oggi ci stringiamo intorno a lui.

Vi chiediamo quindi di venire al Cinema Palazzo, di firmare quest’appello e di scattare una fotografia con un cartello di sostegno che porti la scritta “Chi disprezza, sgombera”.
Di tutti i concetti e i sentimenti oggi fomentati dai nostri governanti, ci sembra che il primo da scavalcare sia il disprezzo, quel crepuscolo micidiale che spezza continuamente il legame tra persona e persona.
Reclamiamo la vita di quegli spazi in cui la sofferenza che dal potere viene creata può essere superata.

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8 comments on “CHI DISPREZZA SGOMBERA”

  1. Federico Rispondi

    L’arte, la cultura e la libertà di espressione non possono e non devono essere sgomberati.

  2. Elena Gagliasso Rispondi

    Sgomberare i luoghi nocivi all’umana convivenza, quelli sì: non quelli portatori di vita intelligenza e di gioia condivise.

  3. Alessandra Rispondi

    Non si può che difendere con tutte le forze un luogo come il Nuovo Cinema Palazzo, ogni anno più straordinario

  4. Andrea Rispondi

    Chi disprezza sgombera! Giù le mani dal Nuovo Cinema Palazzo
    e dagli spazi sociali. Guai a chi ci tocca!

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