ContraBBando 2018| Calendario

Calendario residenze artistiche Febbraio – Settembre 2018

Chiusa la call del Contrabbando 2018 e ringraziamo tutti e tutte per averci mandato così tante e interessanti proposte. Le residenze artistiche al Nuovo Cinema Palazzo nascono dentro la cornice del Contrabbando, strumento di cui ci siamo dotati tramite una scrittura collettiva per creare una produzione culturale autonoma in tutte le sue fasi e accessibile a tutti e tutte, riuscendo a costruire una programmazione di residenze artistiche teatrali (e successiva restituzione alla collettività) per i prossimi mesi, da Febbraio fino a Settembre 2018.
Le proposte scelte sono frutto di un confronto collettivo basato sull’attinenza dei progetti rispetto ai valori fondanti lo spazio, la possibilità pratica della messa in scena, un’inevitabile affinità e desiderio di eterogeneità.

Nel rispetto della programmazione del Nuovo Cinema Palazzo, le residenze artistiche saranno le seguenti:

12-24 Febbraio – Collettivo le Bazzarre |”La conferenza degli uccelli”
Questo antico racconto sufi del 1200 ci parla di un gruppo di uccelli che partono alle ricerca del loro re il Simorg. E’ un viaggio iniziatico alla ricerca del proprio sé più profondo e autentico dove solo un piccolo gruppo sopravvive agli ostacoli, alle sette valli e arriva. Ci sono impulsi individuali che ci muovono alla partenza e impulsi collettivi che ci fanno risuonare insieme. La volontà è creare uno spazio interiore dal quale dare vita a tutti i personaggi necessari per  raccontare la storia. Può essere la ricerca teatrale metafora del viaggio descritto da Attar?
Restituzione: 23 Febbraio
Link evento

Dal poema di Farid Uddin Attar – Traduzione di Giuliano Scabia
Regia di Anna Redi
Design teatrale Raffaele Di Florio
Costumi di Simona Marra
Paesaggio sonoro Giovanni D’Ancicco
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche della scuola Eccher
Trainer vocale Elena Baroglio

5-17 Marzo – Gianna Formicone | “Capovolgere le Gerarchie”
È possibile cooperare insieme e creare insieme, oppure bisogna sempre mantenere una gerarchia, avere qualcuno che prenda le decisioni? O è possibile che la compagnia lavori senza regista? Proprio partendo da questi interrogativi e tramite una call aperta agli artisti (qui il link), si svilupperà il progetto che partirà da una struttura gerarchica per provarla poi a decomporre.
Restituzione: 16 Marzo ore 21.30  

Regia Gianna Formicone

17-28 Aprile – TradirEfare Teatro | “Con Permesso, Don Raffaè”
Ispirato dall’omonima canzone di Fabrizio De Andrè,  con immagini suggestive e quasi grottesche verranno raccontati temi profondamente radicati nella cultura collettiva del nostro Paese: i temi del carcere, della criminalità organizzata, e dei rapporti (malati) di potere. La storia narrata permetterà l’identificazione nei personaggi tragicomici di questa vicenda caratteri non meno significativi di quelli delle maschere di Commedia: una storia, dei personaggi che parlano di potere, di servi e padroni, di favori e favoritismi; che sono investiti completamente, insomma, da quella vividezza di immagini tipica delle caricature sociali messe in atto dalla Commedia dell’Arte. E in questo modo le storture di un paese e la deformità di un intero sistema sociale si accentuano ancora di più, e diventano  protagoniste assolute, facendo della loro natura grottesca la propria stessa forza.’
Restituzione: 27-28 Aprile
Link evento

Ideazione e regia Federico Moschetti, Irene Scialanca
Interpreti Federico Moschetti, Irene Scialanca
Costumi Mariapia Daidone
Maschere Alberto Ferraro

2-12 Maggio – Radio Ghetto | “Voci libere dai ghetti di Foggia”
Il progetto vuole essere un primo studio per mettere in scena la storia di Radio Ghetto, una radio partecipata che dal 2012 dà voce alle comunità di braccianti che vivono nelle campagne dell’agro foggiano.
In bilico tra indagine, evocazione, messa in scena di un archivio di schegge sonore – storie, conversazioni, rumori ambientali, musiche etniche – il progetto è un invito a riconoscerci, a tornare in quel ghetto che appartiene a tutti, se non come luogo come condizione esistenziale. E mentre la radio si monta, si registrano le tracce, ci si rende conto che oltre l’oppressione, lo schiavismo moderno, le baraccopoli e i campi che ci circondano, ciò che si trova in fondo è un richiamo alla vita. Partire da qui per trasformare l’indagine sociale e la trasmissione audio in momento performativo, per raccontare luoghi che sulla mappa sembrano non esistere, per immaginare alternative possibili allo sfruttamento e all’ isolamento.
Restituzione: 11-12 Maggio

4-16 Giugno – Liberaimago | ”Celeste “
Roma, 1925. Nel Ghetto ebraico, nacque da Settimio ed Ersilia, Celeste di Porto. Non si sa molto di lei, ma alle cronache, su qualche articolo di giornale, qualche ancor non troppo logora memoria tira fuori questa vecchia, impolverata ma spietata storia. Di quella bellissima e fatale ragazzina di diciotto anni che, dopo il rastrellamento del ghetto romano ad opera dei tedeschi guidati da Kappler, decide di diventare una delatrice. La chiamavano ‘Pantera nera’. Fu l’incubo del Ghetto e per la vergogna suo padre si consegnò alle SS.
Carcere di Regina Coeli, Roma, anno 1994. Sui muri della cella numero 306, terzo raggio, incisa con un chiodo si legge (si leggerà ancora?) la scritta: Sono Anticoli Lazzaro, detto Bucefalo, pugilatore. Si non arivedo la famija mi e’ colpa de quella venduta de Celeste Di Porto. Rivendicatemi”. Anticoli fu arrestato il 23 marzo 1944 al mattino; si guadagnava da vivere combattendo sui ring di terza categoria. Era sposato da poco e aveva una bambina. Quando andarono a prenderlo riuscì ad abbattere tre militi fascisti prima di essere trascinato in carcere. A denunciarlo era stata Celeste.
Un “dramma epico”, senza alcun elemento scenico, senz’altro che i corpi degli attori. Il lavoro è un lavoro graduale, che parte dall’analisi della parola, dall’improvvisazione dell’azione scenica in funzione della parola, secondo il principio per cui “l’azione è già inclusa nella parola”, e infine punta ad una mise en espace in cui gli attori stabiliscano, una volta appreso l’apparato epico, ogni movimento e ogni mutazione in “oggetto scenico” del loro corpo.
Restituzione: 15-16 Giugno

Personaggi e interpreti
Francesca Borriero , Roberto Ingenito , Claudio Boschi
Testo e regia Fabio Pisano
Costumi e scene Liberaimago
Suggestioni sonore Francesco Santagata
Movimenti scenici Simona Perrella

Settembre – Collettivo DeMix | “Progetto U*” (data da definirsi)
Partiamo da un fatto di cronaca reale, accaduto nel Novembre 2016 in Canada. Searyl Doty è il primo caso al mondo di bambino ufficialmente registrato all’anagrafe come U. L’opera indagherà la possibilità di una società non binaria e la facoltà di rifiutare la mascolinità e la femminilità non in termini biologici, ma di identità di genere: come ognuno percepisce sè stesso, superando il parere altrui personificato dalla società, dai media e da retaggi culturali obsoleti e repressivi. Un’opera in movimento. Un’opera fluida. Anche nella forma.  Un’opera che viaggerà tra Barcellona e Roma. Un incontro tra danza, video arte, e teatro. E continuerà a cambiare forma diventando un concerto installativo.

Di e con Beatrice Fedi
Creazione video Carolina Ciuti
Regia Roberto di Maio

 

 

 

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