Infanzia alla Ribalta, Ribalta la Città

Infanzia alla Ribalta, Ribalta la Città” torna con il secondo appuntamento di questa terza stagione domenica 22 gennaio.

Questa rete, nata nel 2013 dall’unione delle forze e dei saperi di associazioni, realtà e soggetti che da anni si impegnano nel campo dell’educazione e lottano per costruire una scuola sempre più “pubblica, laica e solidale”, vuole continuare a crescere e a coinvolgere.

Nuovo Cinema Palazzo, Movimento di Cooperazione Educativa, Cemea del Mezzogiorno, La Rete delle Scuole Popolari di Roma, Zalab e S.L.U.R.P. invitano educatori, insegnanti, genitori e appassionati a partecipare ad una serie di incontri tematici costruiti a partire da alcuni dei temi più discussi e problematici per chi oggi lavora e vive nella scuola.

Come superare la cecità e la noia dei libri di testo? Che strumenti usare per costruire classi accoglienti nonostante la violenza che circonda le bambine e i bambini? Si possono utilizzare ancora oggi, nelle classi pollaio, metodologie diverse per imparare a leggere e a scrivere? Riusciamo a resistere insieme, a portare avanti la scuola del fare e dei laboratori anche se le riforme il tempo pieno l’hanno distrutto?

Queste ed altre suggestioni sono quelle che vorremmo costruire insieme nei cinque appuntamenti che immaginiamo per quest’anno. Cinque domeniche, cinque pomeriggi di laboratori, incontri, presentazioni di libri e visone di documentari.

Con l’obiettivo di stringere legami ancora più saldi e scambiare pratiche utili.

Programma completo della stagione: qui

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::: Programma domenica 22 gennaio :::

Ore 15:00 – 17:00 Tavola Rotonda “L’intercultura per gli adolescenti oggi” a partire dal libro di Luca Randazzo “Il diario di Sunita”. Partecipano al confronto due coetanee di Sunita.
Il libro “Il diario di Sunita”:
Sunita ha dieci anni. La sua famiglia vive in una baracca in mezzo a una pineta, senza corrente elettrica e servizi igienici. A Sunita questa vita non basta. Lei ha un sogno: finire le elementari e andare alle medie. Così, da sola, si affida a una coppia di “gagè” (gli altri, i non rom). Durante la settimana Luca e Clelia le offrono una casa confortevole e una bicicletta per andare a scuola, nel weekend Sunita torna al campo. Comincia così per la bambina una doppia vita, tra la scuola, le regole della nuova casa, i battibecchi con le piccole Marta e Bianca, le feste al campo e gli scherzi che le giocano i fratelli, forse un po’ gelosi. Sunita questa vita ce la racconta in un diario scanzonato e irriverente, con la sua voce personalissima, facendoci ridere e commuovere, come i migliori personaggi della narrativa per ragazzi. Ma Sunita è anche una bambina vera, così come è vera la storia a cui Luca Randazzo si è ispirato per regalarci questo racconto “di un particolare anno della sua vita, un po’ romanzato ma abbastanza fedele”.

Ore 17:00 – 20:00 Laboratorio “IL NOME. I  primi passi dell’ identità”
A cura della SIF (Scuola Interculturale di Formazione) del Mce.
Secondo me il mio nome è, senza offesa, il più bello di tutti. È un nome indiano, perché i rom sono indiani di tanto tempo fa. Io lo scrivo dappertutto. Su questo diario l’ho già scritto un sacco di volte all’inizio.” (Da “Diario di Sunita. La scuola è una pizza, ma io ci vado lo stesso” di L. Randazzo )
A ciascuno di noi, come primo atto della nostra esistenza in vita, è stato “assegnato” un nome. Per qualcuno, una seconda pelle in cui si sente perfettamente a suo agio, per altri una sorta di abito, che può stare più o meno largo o stretto, che può venire da lontano passando “di mano in mano” attraverso più generazioni, che è stato dato perché di moda, perché esotico, originale, evocativo, o, al contrario, molto comune. Una “parola”, che ci identifica e con cui faremo i conti per tutta la vita.
Nel corso del laboratorio proveremo a indagare con diversi approcci – ludici, narrativi, iconici, … – in modo individuale e circolare, su quanto c’è di noi e della nostra storia nel nome che portiamo e, viceversa, su quanto della storia collettiva e culturale c’è nel nostro nome.

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