BE GAME Project / first step

Solo coloro che tentano l’impossibile raggiungeranno l’assurdo

Dopo la prima partecipatissima tappa al Teatro Vascello e dopo averne visto una piccola anticipazione durante i festeggiamenti per il terzo anno del Cinema Palazzo, il nuovo progetto di Dynamis approda in piazza dei Sanniti con tantissime sorprese!

Venerdì 2 maggio
ore 19:00 _ Breve riflessione collettiva sulla riconquista degli spazi e del cosmo
ore 21:00 _ BE GAME / first step
performance per la riconquista dello Spazio Interstellare

a seguire
RAVE IN SPACE di DjBalli

Ore 19:00 “Breve riflessione collettiva sulla riconquista degli spazi e del cosmo
Aperitivo con Dynamis, Space Metropoliz, Alienlog, Cobol Pongide, DjBalli

Presentazione della sonda MOLODOJ di Dynamis progetto per l’avvio di una piattaforma di residenze artistiche cicliche presso il Nuovo Cinema Palazzo e dell’opera NOT [ONLY] HERE opera site specific che l’artista Mauro Cuppone ha realizzato il marzo scorso al MAAM, il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia. Una grande ics gialla pensata per essere vista dall’alto, un tempo la prospettiva di Dio oggi quella di Google Earth.
intervengono Andrea De Magistris, Cobol Pongide, Riccardo Balli, Giorgio De Finis e Carlo Prati.

 

Ore 21:00 BE GAME / First Step

Presentata in forma di primo studio, Dynamis proporrà al pubblico il tema che ha accompagnato la sua ricerca nell’ultimo anno: la ri-conquista autonoma e indipendente dello Spazio.

Non solo dobbiamo riprenderci le strade ma anche le stelle! Dobbiamo riprenderci lo Spazio e gli spazi, esplorare e ri-definire i luoghi di socializzazione e di vita che ci sono sottratti dalla frenesia del nostro quotidiano, dalle barricate d’isolamento in cui ci nascondiamo, e, non ultimo, dalle agenzie aerospaziali militari e di stato“.

Il progetto BE GAME intende sovvertire la scienza delle costanti fisse e delle leggi assolute, con una scienza delle soluzioni immaginarie e una scienza dell’assurdo. Attraverso il pretesto dell’esplorazione spaziale, Dynamis suggerisce una visione critica dello sviluppo e dell’utilizzo degli spazi, mostra una possibilità per immaginarsi diversamente al loro interno e invita a sviluppare e a tener vivo un gusto per il paradosso e per l’assurdo: una sfida per individuare e stimolare le piene potenzialità di ogni individuo come Astronauta Indipendente:

Essere astronauta indipendente è qualcosa di molto poco spaziale, meno di quanto crediate. Astronauta indipendente si nasce e molti lo sono senza saperlo.”

 

In chiusura della performance: RAVE IN SPACE con DjBalli che offrirà

a) pratiche antigravitazionali con convulsioni ritmiche caratterizzate da battute spezzate la cui finalità è di assalire l’ascoltatore/danzatore;
b) pratiche ellittiche a velocità esponenziale caratterizzate dalle velocità minima di 180 bpm per alzarsi fino al decollo…

 

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DYNAMIS
DYNAMIS nasce a Roma per iniziativa del suo direttore artistico Andrea De Magistris. Conduce dal 2007 un lavoro di ricerca teatrale attraverso la sperimentazione di diverse forme espressive muovendosi su tre assi la Formazione, la Ricerca, la Produzione. Promuove attività formative per attori professionisti, amatori, bambini e adolescenti.
Affina il suo percorso di Ricerca in contatto con i ragazzi, a cui propone un nuovo punto di vista e una diversa possibilità di approccio agli spazi teatrali e culturali della propria città. Obbiettivo dei percorsi a loro rivolti è l’educazione a partecipare al mondo teatrale, nell’intento di creare il nuovo potenziale pubblico di domani. All’interno del progetto BE GAME sono state proposte attività di ricerca formative in forma di laboratori intensivi ad adolescenti e studenti universitari. Il tema di BE GAME, la riconquista spaziale, ha inoltre accompagnato le attività interne alle scuole in cui DYNAMIS opera.

COBOL PONGIDE
Cobol pongide si diploma presso l’Istituto per le Arti Armoniche, Dinamiche e Cinematiche di Praga [PUHKU]. Attivo principalmente nel campo musicale suona utilizzando esclusivamente giocattoli, accompagnato da un frontbot [un robot cantante] che completa la band.
Impegnato da anni nel campo della riflessione spaziale e cosmologica, il suo apporto si concretizza nella musica, nei video [cinema, video e animazione 3D] e nella pratica saggistica. 
www.cobolpongide.org

RICCARDO BALLI aka DjBalli
Censito” dal C.E.S.N.U.R. di Massimo Introvigne tra le nuove religioni in Italia nella sezione movimenti (www.cesnur.org/religioni_italia/u/ufo_07.htm), è l’autore di “Anche tu Astronauta: guida all’esplorazione indipendente dello spazio” [Castelvecchi, 1998] tradotto in francese con il titolo “Quitter la Gravitè” [Ed. Du l’Eclat].
Ha fatto parte dell’Associazione Astronauti Autonomi sin dalla sua nascita: www.youtube.com/watch?v=FGrPig1eLss
Attualmente lavora assieme all’etichetta Sonic Belligeranza (soundcloud.com/sonic-belligeranza) ad un complesso sistema di audio-propulsione denominato Pimax basato sui 333 bpm. (www.rezoweb.com/forum/technologie/aaaroskoforum/550.shtml)

GIORGIO DE FINIS
Antropologo, giornalista, filmmaker e fotografo. Autore di libri e contributi scientifici (tra cui La filosofia e lo specchio della cultura e con R. Scartezzini Universalità & differenza), ha svolto ricerca e attività didattica presso atenei italiani e stranieri e la L.U.I.S.S. di Roma.
Da oltre dieci anni si occupa del fenomeno urbano.
Per la televisione, in qualità di regista e autore, ha realizzato oltre quattrocento tra documentari e servizi.
Dal 2011 fa parte di Metropoliz, l’occupazione di via Prenestina 913 dove ha realizzato, con la collaborazione di F. Boni, «Space Metropoliz», film documentario e cantiere etnografico, cinematografico e d’arte, progetto vincitore del bando Roma Provincia Creativa; è ideatore e promotore del MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia.
Con V. Calomino ha fondato !casamatta_arsenali di design e architettura.
I suoi video e le sue fotografie sono state presentate alla 9° alla 10° e alla 11° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (sua è la regia dei video ufficiali del Padiglione Italiano “MODERNiTALIA” e “Y 2006”), al Museo Nazionale della Cina di Pechino, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Atene, alla Biennale di Rotterdam, alla Biennale di Buenos Aires e nell’ambito di «FotoGrafia Festival internazionale di Roma» (edizioni 2008, 2009 e 2011).

CARLO PRATI
è nato a Roma nel 1971, diplomatosi al Liceo Artistico, dopo la laurea in Architettura inizia a occuparsi di pratica progettuale. Pubblica libri, insegna, vince concorsi e diventa Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica. Il tutto sembra avvenire nel luogo e nel momento storico sbagliato. Cercando una risposta positiva a questa condizione operante, e preparandosi a tempi migliori, sceglie di investire nelle sue doti di artista per raccontare la realtà umana e urbana che lo circonda giocando a immaginarne il prossimo futuro.
 www.carloprati.com e alienlog.wordpress.com

NOT [ONLY] HERE
“Not Here” è il titolo dell’opera site specific che Mauro Cuppone ha realizzato il marzo scorso al MAAM, il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia. Una grande ics gialla pensata per essere vista dall’alto, un tempo la prospettiva di dio oggi quella di Google Earth.
La croce gialla, che serve a segnalare un luogo come nelle mappe del tesoro (nello specifico un luogo “marginale” ma che vale la pena di scoprire), nega se stessa aggiungendo al tautologico HERE il NOT. Con questa mossa il senso del lavoro cambia. La croce diventa tacca di mira, bersaglio, indica piuttosto un luogo da cancellare, rimuovere, sgomberare, demolire, bombardare, con gli strumenti della guerra chirurgica; e la scritta assume il valore di una dichiarazione “politica”: non qui! Un “go home” rimandato al mittente da chi occupa per trovare una casa. Un’altra pernacchia, come la scritta FART realizzata a lettere cubitali da Mauro Cuppone sul tetto della ex Fiorucci! Questa volta il digitus impudicus è rivolto al Grande Fratello che ci scruta dall’alto. Perché Metropoliz, come un’isola di pirati (e qui tutto torna), è uno spazio autonomo, fosse pure solo temporaneamente per dirla con Hakim Bey.
coglie la vocazione virale e politica del MAAM, esperimento singolare nato sulla via Prenestina che vorrebbe farsi plurale, farsi città.
Dipingere la mappa degli spazi occupati a Roma, replicando il “Not Here” di Mauro Cuppone su ogni edificio liberato e autogestito, vuol dire realizzare collettivamente un’opera d’arte a scala urbana. E gridare “una risata vi seppellirà” a chi sta cercando di criminalizzare la lotta per il diritto all’abitare.

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