Europa, cittadinanza e democrazia || Dalle pratiche del «comune» al diritto alla città

CICLO DI SEMINARI

Dalle pratiche del «comune» al diritto alla città

#4 incontro 

Europa, cittadinanza e democrazia

Martedì 21 maggio, ore 16:00 – Facolta di Scienza Politiche, Università di Roma La Sapienza

 Con:

Etienne Balibar

 

L’Europa, considerata dapprima da Balibar come una “mediazione evanescente” tra le grandi potenze della terra, ma anche come la possibilità di avviare un nuovo “cantiere della democrazia”, a partire dalla riformulazione permanente di una cittadinanza “costituente” non schiacciata sull’antropologia dell’homo nationalis e sui legami di sangue, oggi appare bloccata su alcune questioni cruciali: l’ineguaglianza sociale da un lato e il ritorno dei nazionalismi dall’altro.

L’idea di rifondare “dal basso” l’Europa nella crisi, l’Europa della “dittatura commissaria”, non può che passare, quindi, attraverso una riformulazione del rapporto dialettico che intercorre tra cittadinanza e democrazia, nonché tra insurrezione e costituzione. Oggi, riappropriarsi della cittadinanza nel contesto europeo significa interrompere la deriva dei processi di de-democratizzazione della governance neoliberale per reinventare, a partire dai conflitti, una ri-democratizzazione radicale dello spazio pubblico.

A partire dalla nozione di politeía, che i latini tradussero in res pubblica e gli inglesi in polity prima e in  Commonwealth  poi,  è possibile ripensare la cittadinanza senza cadere nelle trappole del cittadinismo digitale de-materializzato, senza spazio e senza lotte o nelle trappole secessioniste delle destre populiste? In che forma e modo possiamo ancora dirci cittadini d’Europa?

Etienne Balibar
Professore emerito di filosofia politica e morale presso l’Université Paris Ouest, attualmente insegna alla University of California di Irvine. Ha attraversato i momenti cruciali del ‘900 insegnando all’Università di Nanterre. Militante per un periodo nel Partito comunista francese è noto in tutto il mondo per aver collaborato con Louis Althusser alla stesura di “Lire le Capital” e per i suoi ultimi scritti politici sull’Europa, la democrazia e la cittadinanza. Per anni ha collaborato con Il Manifesto, oggi affida i suoi articoli tesi ad aprire dibattiti pubblici di cruciale importanza a Libération. Negli ultimi anni ha sviluppato un dialogo serrato anche con parte del pensiero femminista occidentale e con pensatrici come Judith Butler, Rosi Braidotti, Wendy Brown.  Tra le sue opere più importanti tradotte in italiano:  Leggere il capitale (con Althusser e altri, 2006);  Razza, Nazione, Classe (con Immanuel Wallerstein, 1991);  Per Althusser (1971);  Le Frontiere della democrazia (1993); Spinoza e la politica (1996); La paura delle masse. Politica e filosofia prima e dopo Marx (2001); L’Europa, l’America, la guerra (2003);  Noi cittadini d’Europa? Lo Stato, le frontiere, il popolo (2004);  Cittadinanza (2012). In uscita per Einaudi un suo contributo sulle “questioni del comunismo” nel volume a cura di Rossana Rossanda, Comunismo e Femminismo.

Ciclo di seminari promosso dal Nuovo Cinema Palazzo in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Roma e la Libera Università Metropolitana (LUM).

Maggiori informazioni sul ciclo di seminari: qui

materiali utili per il seminario:

“Se l’Europa fosse un contropotere”, intervista di Benedetto Vecchi, Il Manifesto, 19/11/11

“Quale democrazia per l’Europa? Una risposta ad Habermas”, Il Manifesto, 20/09/12

“Une reformation de l’Europe ne peut venir que d’en bas”, Liberation, 2/05/13 – versione tradotta per Il Manifesto

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