Occupy Biennale in solidarietà alle Pussy Riot

BLITZ AL PADIGLIONE RUSSO NEI GIARDINI DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA.

Occupy Biennale in solidarietà alle Pussy Riot.

Questa mattina un centinaio di attiviste e attivisti di Occupy Biennale hanno messo in scena una protesta eclatante nei Giardini della mostra. Sfruttando un varco all’interno della recinzione, passamontagna colorati calati sul volto, hanno eluso l’imponente dispositivo securitario dispiegato per proteggere la cerimonia di premiazione e i ministri presenti. Un tratto di corsa lungo il viale d’ingresso, gli attivisti hanno bloccato l’accesso al Padiglione Russo e srotolato due striscioni. Tra i flash delle decine di fotografi presenti hanno scandito slogan in favore della liberazione delle Pussy Riot, le musiciste russe recentemente condannate a due anni di prigionia per avere intonato una canzone anti Putin all’interno di una cattedrale ortodossa di Mosca. Contemporaneamente il Padiglione Russo riceveva una menzione speciale dalla giuria.

Gli attivisti di Occupy Biennale hanno unito la solidarietà alle Pussy Riot alla critica del sistema dei grandi eventi artistici – spesso occasione di operazioni speculative – resi possibili, specie in periodo di crisi, dal lavoro precario di migliaia di lavoratori e artisti. Contro l’austerity, l’arte può costruire reddito e proporre modelli di autorganizzazione e cooperazione capaci di contrastare il saccheggio dell’intelligenza collettiva e attivare pratiche concrete di sottrazione dalla crisi.

A questa azione di Occupy Biennale hanno dato corpo le lavoratrici e i lavoratori dell’arte, della cultura e dello spettacolo, artisti e artiste, provenienti da S.a.L.E.-Docks, dal laboratorio Morion, dal Rivolta e dalle occupazioni del Teatro Valle e Cinema Palazzo (Roma) e di Macao (Milano).

GOD SAVE THE PUSSY

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